sabato 9 giugno 2012

Tour delle Dolomiti 2012 – Terza Tappa



Notte perfetta, sonno profondo, anche troppo, visto che il mio “vicino di branda” ogni tanto “chiamava il gattino”nella speranza di non sentirmi russare (proprio lui ehhh J) e risveglio un po’ malinconico. Già, sta per iniziare l’ultimo atto di questo fantastico Tour delle Dolomiti 2012 ed un po’ il magone appare. Ancora pochi kmetri un paio di passi e poi transitando dalla val Gardena ci si appropinqua all’autostrada che ci vedrà tornare al nostro tran tran quotidiano. Occhiata all’esterno ed all’applicazione del telefonino per controllare il meteo e poi via pronto per le “abluzioni”mattutine e la preparazione delle borse della moto. Sono l’ultimo a scendere, e mi avvento sul buffet abbondantemente imbandito. Nell’atrio la pimpante “crucchina”pigia sui tasti di un recalcitrante computer che non ne vuole sapere di sputare le nostre ricevute. Con ampio sorriso, omaggia ad ognuno un barattolo di confetture di varia foggia prodotte dai cuochi del ristorante e ci consegna le chiavi del garage ove hanno passato la notte le nostre “ragazzacce”. La vita in S.Candido comincia svolgere lenta e silenziosa. Silenzio che ci preoccupiamo prontamente a rompere parcheggiando i nostri rumorosi mezzi proprio al centro della piazza. Un cenno d’intesa e Capitan Umberto con la sua Rossa Ducati muove la brigata in direzione Dobbiaco. Il clima non è dei migliori, le nuvole scure che ieri mattina si erano andate via via sciogliendo in una stupenda e limpida giornata, pare proprio che ci stiano preparando il più classico degli scherzetti. Il serpentone lentamente sfiora Dobbiaco la prima sosta turistica è prevista al Lago di Braies. Ecco l’incrocio, si abbandona la statale e ci si immette in un lento saliscendi che si insinua tra le montagne. Laggiù in fondo un “posto di blocco” (tipo quello trovato alle 3 Cime di Lavaredo) a scanso di equivoci ci informiamo ben bene. Tutto ok il piazzale li avanti è proprietà privata, e ci concedono l’ingresso per una breve sosta. Dietro all’albergo scorgiamo il bacino, una palafitta in legno al suo interno, e montagne tutto intorno che lo cingono e proteggono. Peccato non ci sia il sole chissà che colori, giochi di luci ed ombre avremmo potuto ammirare, ma è fantastico anche così. Tranquillo, quasi un po’ melanconico malgrado l’orda di turisti sbarcati con i pulmann. Qualche ben informato ci sottolinea l’utilizzo della palafitta per qualche spezzone di puntata di Beautifull girato in Italia, e ce ne sentiamo effettivamente molto “orgoglioni”. Brooke e ed il mascellone di Ridge si sono “pomiciati” a quel balconcino? E che cacchio…. J. Il Dott. Antonio, siciliano doc rimpolpa il suo reportage di viaggio, ma un po’ tutti rubiamo a piene mani immagini immagazzinate nei nostri telefonini. Sora Miriam immortala i motociclari per la più classica delle foto da archivio e, prima di essere imbottigliati dalla marmaglia vacanziera ritorniamo ai nostri mezzi e riprendiamo il cammino. La Val Gardena ci attende, ma una volta passati Brunico e S.Martino in Badia, a la Villa scorgiamo a bordo strada un cartello che ci mette in allarme. PASSO GARDENA CHIUSO. Panico nella ciurma, ci attendevano Il Gardena, il Sella e lo struscio in quel di Canazei. Tutto annullato. Scorgiamo un gruppo di “vespisti” provenienti dalla Sicilia per il loro Tour Alpino che stanno tornando dal luogo del misfatto che ci confermano la frana costringendoci ad un breefing urgente per valutare le contromosse. Non ci resta che anticipare il Passo Costalunga e ributtarci sul Pordoi al senso contrario della giornata di ieri. Un po’ di delusione, ma in fin dei conti, c’era andata fin troppo bene con clima e viabilità, accettiamo l’accaduto e ci rimettiamo in marcia. La giornata domenicale rende la viabilità abbastanza complessa, le strade non sono più così libere, ed agli autisti, ai camionisti ed ai motociclisti dobbiamo anche registrare la presenza di un nutrito numero di “pazzi” ciclisti ansimanti ed ad un passo dall’infarto arrancanti tra un tornate e l’altro. Tutto esaurito sul Pordoi, decidiamo di proseguire senza fermarci più di tanto, rimandiamo la sosta pranzo in località meno affollate. Ci manca un obbiettivo al completamento del programma ufficiale, il Lago di Carezza. Danzando ritmicamente sulla striscia d’asfalto che fende e si insinua tra le rocce arriviamo ad uno slargo dal quale scorgiamo l’acqua TURCHESE del lago di Carezza. Facciamo finta di non vedere la zona ufficiale per i parcheggi, ed accomodiamo le nostre “ragazze” a bordo strada, nello spazio dedicato alla fermata del pulman. Sosta prevista breve, non facciamo del male a nessuno. Scendiamo sulla terrazza, dalla quale, con l’aiuto del sole che fora i nuvoloni che sin qui ci avevano fatto compagnia, scorgiamo un altro miracolo della natura. I raggi del sole rendono ancora più carico il colore turchese dell’acqua e la sua limpidezza ci permette di scandagliare in modo particolareggiato il fondale. Anche qui foto ricordo come se piovesse, ed anche qui, con lo sguardo perso nel panorama ti sale il magone. Ritorniamo alla realtà, e cominciamo a fare due calcoli. Lo stomaco “gorgoglia”, la voglia di imbarcarsi in altri percorsi alternativi ci sarebbe pure, il tempo anche, ma dobbiamo pensare al rientro. Il boss Alfa Intes ha un aereo da prendere, Catania lo attende e domani si è ancora in giro per l’italia. Prendo il comando della pattuglia ed impostiamo i navigatori verso l’autostrada del Brennero e durante la strada, ……. SOSTA “MANGIO” OBBLIGATORIA J. La mia “roscia”quindi prende il testimone da quella di Umberto, mi metto a velocità di crociera ed aguzzo l’occhietto (non ci vedo na mazza da vicino ma da lontano non mi batte nessuno) in cerca di baracchini dall’aria invitante. Ecco… questa me la potevo anche risparmiare…. Ad un certo punto e con il passare dei Km mi sarei anche accontentato di un baracchino … un bar… un ristorante… una pizzeria…un chiosco anche non ivitante, TUTTO CHIUSO…. Ma cacchioooooooooooo!!!!!!! È domenica sono le 13.00 ma qui non mangia nessuno? Come un novello CristofoLo (la L finale l’ho messa apposta non è un errore J) Colombo avvisto un locale….. SALAMELLLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! Ho gridato da sotto il casco opsss ma era TERRRRRAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! Ed inchiodo la compagnia ai tavolacci di legno a bordo strada. Ultimo atto ufficiale sulle Dolomiti, tra qualche km ci attende la Brennero, che metterà il sigillo ARCHIVIO su questo fantastico weekend. Ci mangiamo km ed arriviamo in un volo ad Affi, due compagni ci salutano e prendono la strada di casa in solitaria, ultima abbeverata ai cavalli d’acciaio a Brescia ci divideremo ulteriormente. I milanesi proseguiranno ed io, Paolo, Oscar, Giuseppe devieremo per la A21 in direzione Cremona. E’ proprio finito, arrivo al cancello di casa seguito da Oscar (che mi lascerà la sua moto in garage prima di essere traferita in Sicilia) in attesa che Paolo lo venga a ritirare per portarlo a Linate. Grande emozione nel cuore, grande emozione per tutti. E’ finita una battaglia, è finito il 1° Tour dell’Ophtalmologysts Motorrad Team Alfa Intes, ma non è finito questo gruppo. UMBERTO, MIRIAM, FABIO, PAOLO, OSCAR, GIUSEPPE ANTONIO, ROBERTO, CRISTIAMO, RICCARDO si sono dati un altro appuntamento. Si ritroveranno in Ottobre, li attende il PIEMONTE e LE LANGHE. L’organizzazione è già partita. Grazie ragazzi, siete stati fantastici, è stato bello vivere con voi un’esperienza appagante, non vedo l’ora che venga Ottobre….. IO … DESMOP@NZ… nelle Langhe C’E’.. J