sabato 7 aprile 2012

"Bluona" gioie e DOLORI :,(


Fedele compagna di strada e di vita la panZuta vespona, sempre tenuta al meglio e mai e poi mai “pistolata”, come da tradizione di famiglia. Tenuta sempre al meglio, ma compagna incolpevole di 2 Piccoli, (uno poi non molto) incidenti di percorso. Ebbene si, da “giovane” marpione motorizzato, “rapisco” la compagna di classe del cuore offrendomi di portarla alla stazione degli autobus. Il fascino della “zavorrina” avvinghiata aveva il suo bell’effetto e la sua cascata di riccioli ci mettevano un po’ di pepe in più. Non ero ste gran figo neppure da giovincello, qualche kilo di kg in meno J, un decente fisico di cestita in attività e la mia porca figura la facevo lo stesso J. Testosterone in subbuglio, bacetto di saluto e lascio la giovin donzella. Tentando di raggiungere casa, il malaugurato incrocio stradale dal quale mi esce da una laterale una “fetida” Alfasud Ti “pilotata” da un sottufficiale dell’esercito appena uscito dalla caserma che mi centra in piena fiancata. Da novello Holler Togni (stuntman erede della nota famiglia circense molto conosciuto all’epoca quale controfigura del Tenente Kojak) per evitare il peggio e con perfetta scelta dei tempi, mollo il manubrio mi punto sulle pedane e mi avvito con capriola perfetta sul cofano atterrando di peso sull’asfalto bagnato dalla brina. Due secondi per capire dove fossi (in mezzo alla strada che porta nel centro cittadino) e salto in piedi come un gatto (zoppo J ) e con un capannello di soccorritori/curiosi che si fanno sempre più sotto. Anche qui, vista l’assenza di telefonino, mi imbuco nella macelleria prospiciente al luogo del fattaccio per chiamare casa ed informare dell’accaduto tranquillizzando sulle mie condizioni di salute e mi accorgo che tutti mi guardano fisso e sento uno strano calore proprio al di sopra dell’occhio. Ci metto una mano e quando la ritraggo mi e la ritrovo con macchiata di sangue. Nulla di grave, solo uno sfregio sull’arcata sopraccigliare. Prima di partire per l’ospedale per le medicazioni di rito, riesco a contattare casa ed a mammina annuncio il misfatto. Pianto a dirotto mentre dall’altra parte della cornetta mi sento ripetere come un mantra… è morto è morto (spero che sia uno dei casi dove si dovrebbe guadagnare anni di vita J). Vaglielo a spiegare che già che non c’erano ancora i telefonini vuoi che avessero già installato l’interrurbana celeste? La peggio chiaramente l’ha avuta la mia adorata “bluona” ed io ma la sono cavata con una settimana di festa scolastica ed un po’ di coccole supplementari dalla ricciolona J. Il secondo inghippo, invece l’ho avuto a 100 metri da casa nella maniera più cogliona del mondo. Cerco di immettermi in uno dei viali (e la parola non è usata poi tanto a caso) principali che sta proprio dietro a casa mia e mi infilo tra 2 macchine ferme che attendono di imboccare la vicina rotonda. Ingrano la prima mollo lieve la frizione mi muovo di quel mezzo metro tale per cui…. riesco a farmi centrare la ruota davanti dal solito “dritto” di turno che probabilmente non aveva capito e reputava bizzarri tutti questi tipacci in coda dovendoli per forza soprassare. Risultato telaio e manubrio dritto, ruota anteriore che guardava mestamente a destra. Chi era il tipastro? Il mio vicino di casa, si si, proprio lui, quello del mega attico e pure fratello di noto anzi notissimo calciatore nazionale.

Nessun commento:

Posta un commento