Fedele compagna di strada e di
vita la panZuta vespona, sempre tenuta al meglio e mai e poi mai “pistolata”,
come da tradizione di famiglia. Tenuta sempre al meglio, ma compagna
incolpevole di 2 Piccoli, (uno poi non molto) incidenti di percorso. Ebbene si,
da “giovane” marpione motorizzato, “rapisco” la compagna di classe del cuore
offrendomi di portarla alla stazione degli autobus. Il fascino della “zavorrina”
avvinghiata aveva il suo bell’effetto e la sua cascata di riccioli ci mettevano
un po’ di pepe in più. Non ero ste gran figo neppure da giovincello, qualche kilo
di kg in meno J,
un decente fisico di cestita in attività e la mia porca figura la facevo lo
stesso J.
Testosterone in subbuglio, bacetto di saluto e lascio la giovin donzella. Tentando
di raggiungere casa, il malaugurato incrocio stradale dal quale mi esce da una
laterale una “fetida” Alfasud Ti “pilotata” da un sottufficiale dell’esercito
appena uscito dalla caserma che mi centra in piena fiancata. Da novello Holler
Togni (stuntman erede della nota famiglia circense molto conosciuto all’epoca
quale controfigura del Tenente Kojak) per evitare il peggio e con perfetta
scelta dei tempi, mollo il manubrio mi punto sulle pedane e mi avvito con
capriola perfetta sul cofano atterrando di peso sull’asfalto bagnato dalla
brina. Due secondi per capire dove fossi (in mezzo alla strada che porta nel
centro cittadino) e salto in piedi come un gatto (zoppo J ) e con un capannello di
soccorritori/curiosi che si fanno sempre più sotto. Anche qui, vista l’assenza di
telefonino, mi imbuco nella macelleria prospiciente al luogo del fattaccio per
chiamare casa ed informare dell’accaduto tranquillizzando sulle mie condizioni
di salute e mi accorgo che tutti mi guardano fisso e sento uno strano calore
proprio al di sopra dell’occhio. Ci metto una mano e quando la ritraggo mi e la
ritrovo con macchiata di sangue. Nulla di grave, solo uno sfregio sull’arcata
sopraccigliare. Prima di partire per l’ospedale per le medicazioni di rito,
riesco a contattare casa ed a mammina annuncio il misfatto. Pianto a dirotto mentre
dall’altra parte della cornetta mi sento ripetere come un mantra… è morto è
morto (spero che sia uno dei casi dove si dovrebbe guadagnare anni di vita J). Vaglielo a spiegare
che già che non c’erano ancora i telefonini vuoi che avessero già installato l’interrurbana
celeste? La peggio chiaramente l’ha avuta la mia adorata “bluona” ed io ma la
sono cavata con una settimana di festa scolastica ed un po’ di coccole
supplementari dalla ricciolona J.
Il secondo inghippo, invece l’ho avuto a 100 metri da casa nella maniera più
cogliona del mondo. Cerco di immettermi in uno dei viali (e la parola non è
usata poi tanto a caso) principali che sta proprio dietro a casa mia e mi
infilo tra 2 macchine ferme che attendono di imboccare la vicina rotonda.
Ingrano la prima mollo lieve la frizione mi muovo di quel mezzo metro tale per
cui…. riesco a farmi centrare la ruota davanti dal solito “dritto” di turno che
probabilmente non aveva capito e reputava bizzarri tutti questi tipacci in coda
dovendoli per forza soprassare. Risultato telaio e manubrio dritto, ruota
anteriore che guardava mestamente a destra. Chi era il tipastro? Il mio vicino
di casa, si si, proprio lui, quello del mega attico e pure fratello di noto
anzi notissimo calciatore nazionale.
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