Dopo la maturità a noi maschietti
toccava, sottolineo il toccava in quanto ora non lo si fa più, il sacrosanto ed
obbligatorio periodo di “servizio militare”. Tentativo maldestro e neanche
tanto convinto di imboscarsi nei Vigili del Fuoco o in Polizia/Carabinieri e la
decisione immediata di anticipo della partenza. Why? Semplice, il giovane
padano, socio di un circolo sportivo privato denominato “Canottieri” venne
inserito nelle liste di leva della Marina Militare. Diciotto diconsi 18 mesi di
rottura di maroni e per di più in pieno periodo della prima delle guerre in
territorio mediorientale ovverosia “la guerra del Libano” nella quale la Marina
Militare era abbastanza impegnata nei pattugliamenti. Novembre 1983 la
cartolina chiamava nell’amena località ligure di La Spezia. Amici d’infanzia di
stanza nella caserma di smistamento reclute mi avevano già ritagliato un
posticino in uno dei migliori uffici della Caserma…. NON MALE. Purtroppo, con
la leggendaria sfiga che mi perseguita, arriva il solito milanese di turno, che
mi sfila la scrivania dalle chiappe lasciandomi (almeno) la scelta della nuova
location preferita. Genova – Capitaneria di Porto – Ufficio Leva J segretario personale
del vice comandante dell’Ufficio Leva con “potere” di firma delle cartoline
precetto. (p.s. il “bigolo” 3 settimane dopo con l’aiuto di un Ammiraglio amico
di famiglia si fece trasferire pure nella delegazione di Milano). Una
personalità con la prospettiva almeno di cuccarmi una decina di mesi da
sottufficiale (atto dovuto per il pezzo di carta appena conseguito) con uno
stipendio al netto del mantenimento di 850.000 delle vecchie e gloriose LIRE.
Città contraddittoria ma fantastica, dove via Prè era ancora la via VIVA
durante la giornata ed altrettanto VIVA E VIVIBILE nella notte della
delinquenza spicciola e specialmente per le luci rosse J. Quattro le ore passate in
ufficio per ogni giornata ed il resto a disposizione per fancazzismo o turismo.
180 km da casa, clima fantastico ed accettabile per tutto l’anno, come non
sfruttare le meraviglie della “bluona”? Spettacolare l’agilità in mezzo al
caotico traffico della capitale ligure, ma oltremodo fantastica per la
possibilità, una volta “timbrato” il cartellino di prendere alternativamente la
via di levante o la via di ponente per pomeriggi di sole, sale … gnocca J. Tra i miei compiti nei
turni di guardia c’era la “lettura pomeridiana degli avvisi ai naviganti”. Ed è
proprio durante una delle interessantissime letture che scopro dall’altro capo
dell’etere (i nostri corrispondenti finali erano i colleghi di Compamare
Savona) una voce del tutto e stranamente conosciuta. Un mio vecchio compagno di
equipaggio di 2 senza nella Canottieri del quale avevo perso fino ad allora
inspiegabilmente i contatti…. Me lo ritrovo commilitone ed a qualche km di
distanza. I due deficienti, passavano i weekend casalinghi al loro “mare padano”
ed inforcavano con il far della sera la “bluona”, caricata come un muletto di
borse e borsoni andandosene verso la riviera nella notte della domenica.
Spetacolo!!!!! Il viaggio non terminava mai e la provvidenziale sosta rabbocco
a Voghera era un toccasana per le nostre terga abbastanza provate. La “bluona”
non cedeva di un millimetro, carichi, km, salite discese sempre pronta e
presente. UN VERO MITO.
un modo come un altro per conoscere meglio una persona!!! alcune cose già le conosco ma le rileggo volentieri!!!!!
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