Ebbene si, nella bigia città della bassa ahimè non
esiste un DOC, e la mia smodata “voglia di appartenenza”unita alle ormai già
citate conoscenze in zona brianzola mi vede porre la mia candidatura
all’affiliazione nel DOC di Brianza Desmodromica. La “lontananza”dalla sede
sociale, mi rende un po’ problematica la partecipazione al club e quel che è grave specialmente nella
"legge" fondamentale" che ben ne definisce la vita “La gola bagnata, la frizione a secco” J. La celebrazione del proprio rito religioso/pagano è
nelle serate del Giovedì ma spero di recuperare appena appena la stagione lo
permette. Un centinaio di km valgon bene una “messa” Jspecialmente se a base di luppolo distillato. Marzo ci
ha dato una grossa mano a livello climatico, quale buona occasione per
sfruttarla per la “sgasata”inaugurale che riunisca vecchi e nuovi affiliati?
DesmoLele e Pcazza (nick di due delle anime del DOC - il santo Presidente ed il
ricchissimo Segretario J ) dalle pagine del forum pubblicano l’editto.
APPUNTAMENTO PER TUTTI DOMENICA 25 MARZO 2012 VIETATO MANCARE. Come non
rispondere alla Garibaldina “OBBEDISCO”. Ritrovo già di buon ora alla nuova
Concessionaria DucatiMonza dove gli arrivi si susseguono cadenzati portando allo
schieramento allineato e protetto di circa una cinquantina di puledre
multicolore e foggia. Per me chiaramente si tratta di levataccia, ho 100 km in
più da fare ed evidenziamo ulteriormente che il 25 c’è stato il cambio dell’ora
legale J, ma grande è l’emozione, non conosco praticamente
nessuno a parte l’Umberto il “padrone di casa” che ci ospita e ci seguirà nella
giornata, ma poco conta, la “roscia”si mischia tra le sorelle che ci guardano
fiere pronte alla sgambata di stagione. Interessante rivista di modelli quasi
totalmente provenienti da Borgo Panigale, solo 2 o 3 gli “imbucati”. Monster,
Multistrada 1200, La mia vecchietta 1100 ma la cosa che mi stupisce di più è
l’alta percentuale di Hypermotard che non mi sarei mai aspettato in quella
proporzione. Molti i modelli fedeli alla fabbrica, ma molte le customizzazioni.
Carbonio a piene mani, la Frizione come da buona usanza in vista, guarniture in
ergal lucenti e multicolore e tanti tanti scarichi pronti alla “sinfonia”.
PCazza ci richiama all’ordine, foto di gruppo è il rito al quale non si può non
concedersi e piccolo briefing per delucidare i presenti su come
affronteremo il trasferimento di gruppo. Tutti in moto, SI PARTE, Lanzo
d’Intelvi ci attende. L’organizzazione è perfetta, le STAFFette indossano i
pettorali Gialli e si piazzano in testa ed in coda al serpentone. L’orchestra
di quasi 50 elementi spande la propria sinfonia DESMODROMICA per le strade di
Monza. I nostri angeli custodi dopo un comprensibile empasse iniziale ci
mettono poco a trovare il ritmo necessario a permettere al serpentone di
rimanere il più possibile compatto. Emozionante, l’armata multicolore che
macina km e asfalto in direzione lago di Como. Piccolo inghippo nel cuore del
gruppo ci costringono ad una breve sosta. Poco danno, tutto rientra e senza
ritardi riprendiamo il nostro cammino. Arriviamo in Como in un orario nel quale
il traffico è già abbastanza vivace ma non tanto da porci particolari
difficoltà. Il borbottio di gruppo ed il classico “sferragliamento” del
bicilindrico più amato dagli italiani colpisce certamente chi ci vede passare
e, chiaramente, il nostro ego da sotto alla visiera ne trova un pieno
appagamento. Ci allunghiamo nella stretta e tortuosa provinciale del lungolago,
Argegno è la nostra prossima meta. La sensazione dei Desmodromici Brianzoli
riuniti nel transito nelle gallerie lariane è difficilmente spiegabile, ma
effettivamente da vivere. E’ chiaro che chi ha lo “scarichino accordato” non
possa non goderne con il rimbombo stereofonico J. Son soddisfazioni che forse solo un Harleysta può
comprendere ed apprezzare. Il sole è alto nel cielo, siamo in anticipo
sull’orario della “pappatoria” ma in quello perfetto per riposare un poco le
terga sorseggiando il sacrosanto aperitivino. Argegno, proprio appena prima di
imboccare il bivio che sale verso la Valle d’Intelvi, il manipolo di moderni
cavalieri parcheggia i mezzi in riva al lago. Ordine sparso, ma sufficiente per
dare al vacanziero domenicale la sensazione invasione importante. Noi
all’aperitivo, ma le nostre bambine cominciano ad essere oggetto
dell’attenzione degli astanti. Chiacchiere ed impressioni sulla prima tappa ed
i sorrisi si fanno sempre più ampi. Finita la ricreazione, tutti pronti, caschi
in testa, guanti ben calzati e rombi che inondano la pace domenicale del borgo
lacustre. Si parte, sempre sotto gli occhi ammirati degli astanti e si impegna
l’unica salita di giornata. Tratto non lunghissimo, strada unica, non ci si
perde di sicuro, libero sfogo e libero“passo” per tutti. Ritrovo a Lanzo d’intelvi
al Rondò, dove ci si deve raggruppare per infilare il corretto viottolo che ci
porta al ristorante prescelto. La scena di partenza in Ducati Monza si ripete
nel parcheggio del locale dove arriviamo e piazziamo in perfetto ordine la
mandria. Ammasso di caschi e giacche a vento e ci si sparge tutti tra la
veranda ed il prato antistante a goderci i caldi raggi del sole ed a sparare le
immancabili cacchiate. Al cenno dell’Oste, ci infiliamo nella sala da pranzo
pronti all’abboffo. Il locale è carino, chiaramente lo invadiamo, e riempiamo
per 2/3. Il menù è di quelli tosti anche se ovviamente non eccessivamente
pesante, il viaggio di ritorno anche se breve è sempre insidioso. Il Rondanino,
apre le danze con bruschette, salame ed anelli di cipolla in pastella per poi
proseguire impunemente J con pizzoccheri Valtellinesi e le penne della casa
lievemente piccanti. Piccola pausa nel quale proseguire la conoscenza con i
nuovi compagni di viaggio ed ecco che appare in tavola la tornata del secondo.
Entra in fuorigioco un arrosto di coppa al forno affiancato da patate alle erbe
fini e verdure brasate. Chiaro lo spirito goliardico dove gli immancabili
“veci” puntano al giovane di turno. In questo caso, la destinataria degli
scherni è stata una coppia con il povero Teomotor a soccombere sotto il fuoco incrociato
dei burloni bas…tardelli e della morosa che sorriso a denti stretti ne chiedeva
ben conto…. J. Grasse risate comunque ed a stemperare la situazione
una corroborante coppa gelato tempestata di mirtilli caldi. Il clima in sala
complice il camino rovente che è stato più volte attizzato consiglia alla
compagnia il trasferimento di massa in terrazza per il caffè e l’ammazza caffè.
La giornata va irrimediabilmente a terminare, ma la soddisfazione è tanta. Si è
conosciuto tanta gente nuova, che sicuramente rivedrò nelle prossime sgambate,
si è respirata aria buona e lo si è fatto per mezzo ed in onore delle nostre
“bambine”.Che si vuole di più dalla vita? Un grappino…. Il Lucano non lo
sopporto J.
Grande... bel riepilogo di giornata,ora ti sei messo nei guai...... sarai il nostro reporter ;) ciao da Desmolele
RispondiEliminaAppoggio pienamente! Mai più senza DesmoP@nz!
RispondiEliminaCiao da Umbatwin