venerdì 13 aprile 2012

Prendersi le misure


(ogni riferimento a fatti e cose visti in foto non sono realmente accadute ad opera dello scrivente ma sono il contraltare di quando di seguito riportato)

In effetti sono due mondi completamente diversi. Lascio lo scooterismo (senza limitismo) con la sua assenza del cambio, il motore progressivo, l’ovattatura dei rumori, senza contare poi gli ingombri  importanti, le protezioni pressoché totali degli scudi per le gambe e dell’ampio parabrezza. Sposo una delle più classiche “nude” dove appena sceso tolto il cavalletto, hai subito a che fare con automatismi da costruire tra acceleratore/frizione/cambio, cosa che effettivamente assente nel tuo bagaglio tecnico tattico. La posizione in sella completamente diversa anche se piacevole e rassicurante è fasciare l’ampio serbatoio tra le gambe. Importante è trovare la giusta tecnica di frenata, l’utilizzo del freno davanti, il bilanciamento del peso corporeo (e nel mio caso non è un problema indifferente J ) il tutto per evitare di trovarti per terra senza neanche accorgertene.  E che dire della nervosità dell’erogazione della potenza, non mitigata da un variatore, in fase di ripresa, cosi come la velocità di punta che si innalza sensibilmente. Tutto questo è stato valutato, “lurkando” nei forum di “casta” le impressioni della gente più o meno comune. Spavento, leggo cose inenarrabili, di moto difficile da usare, di facilità a metterla “in piedi” che però non mi hanno scoraggiato. In fondo in fondo AMORE È AMORE e ci si accetta pertanto facendo punti di forza dei rispettivi difetti. Le prime pippe mentali sono subito nate dal fatto do dover uscire dalla concessionaria con il terrore di spegnere la moto ingranando la prima sotto l’occhio critico del concessionario…. Sono effettivamente figure del kaiser paragonabili alla “cilecca” con la morosa J ma tutto è andato liscio come l’olio in sella alla roscia sembravo proprio uno vero. E vai di prima, seconda e poi via via la terza e la quarta evvai… ci sono tutte ma dentro al casco c’era già ansia da prestazione per il passo contrario ed il terrore dei terrori trovare la mitica FOLLE. Un demente Grave, ma già dai primi km tutto girava liscio. Orgasmo allo stato puro in fase di rilascio nell’ascolto dello scoppiettio ritmato e solenne dai silenziatori sotto il sedere. Nella buona e nella cattiva sorte!!!!! SEI MIA!!!!! La consegna è operata ovviamente a serbatoio pressoché vuoto, urge sosta in tangenziale nella comoda area di servizio… ricordiamo il problema della ricerca della FOLLE???? Ecco… la moto si spegne e faccio benzina, pago e son pronto a partire. La “roscia” non ne vuole sapere di dare alcun segno di vita, l’ansia assale e sono costretto a spostare a piedi il mostro d’acciaio per disimpegnare la pompa era chiaro che fossi in marcia e rimane impiantata, abbasso l’occhietto da sotto la visiera e vedo il cavalletto estratto sul fianco… BRAVO PIRLA – lesson nr. 1 per accenderla moto in folle cavalletto disinserito chiave attivata e pulsante premuto. Probabilmente nessuno si è accorto di nulla, e dalla vergogna non faccio cenno di sincerarmene… J. Lezione assorbita, si riparte in direzione bassa padana e si ricomincia a godere.  

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